Mi sono decisa a comprare anch’io il diario creativo della
Ranger, perché ne ho sentito parlare bene, ed ero curiosa di vedere cosa sarei
riuscita a realizzare con un diario così eclettico, che va bene per quasi tutte
le tecniche, soprattutto quelle miste, con l’idea di mettere il meglio in un
solo diario.
Oggi vi mostro due pagine nate dalla improvvisazione del
momento, e partendo da un mio piccolo scarabocchio fatto mentre ero al telefono,
che si è evoluto nel mentre lo dipingevo.
Il ritaglio originale l’ho
incollato sulla pagina iniziale, con l’intento di trasformare con il tempo
anche la copertina.
Ho dipinto dei cerchi a mano libera con gli acquerelli, creando uno sfondo intenso, anche per le tonalità scelte. La carta regge l’acquerello ma non lo si può lavorare come su una carta di cotone (100%), bisogna lavorare il colore velocemente. Con questo tipo di carta ritengo che la tecnica bagnato su asciutto dia i migliori risultati.
Non ho usato solo i tradizionali
acquerelli, ma anche i colori perlescenti, con un gioco di sovrapposizioni.
Ho fatto anche una velatura con l’oro
n. 90 dei Kuretake, ma non ho ottenuto l’effetto sperato di luce che volevo
imprimere alla composizione.
Bisogna andarlo a cercare l’effetto
WOW, muovendo a più riprese la pagina per far emergere tutta la sua
particolarità.
Non vi dico quanto è stato difficile
catturare con la macchina fotografica il momento d’oro, in tutti i sensi.
Si discute ultimamente sui social della necessità di avere delle referenze per poter disegnare. In parte è vero,
in parte devo dissentire fermamente. La pittura è frutto di studio, di pratica, di ricerca,
ma è anche estemporanea, improvvisazione, fantasia, un bisogno interiore da dover
soddisfare. Posso solo fare riferimento a me stessa, e alla mia esperienza, e
vi posso dire di aver creato illustrazioni, e quadri in particolare, senza
alcuna “referenza”, ma di getto. Non mi capita tutti i giorni, ma capita spesso di creare dal
nulla. Tela o foglio bianco, e comincio a dipingere senza fermarmi, senza avere
alcuna progettazione o preparazione.
Le due pagine sopra credo ne siano
un esempio.
Questo non significa che non
utilizzo mai “referenze”. Lo faccio anch’io per esercitarmi, per apprendere
nuove tecniche e mettermi alla prova, ma non è il caso di oggi 😉
Alla prossima!
Marina
Cara Marina, se sei partita con il piede sbagliato, riparti per una buona settimana.
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Caro Tomaso ho seguito il tuo suggerimento, ed è stata una buona settimana, ma impegnativa ;)
EliminaUn grande abbraccio.
Marina
Referenze in che senso? Comunque a volte l'improvvisazione ci vuole proprio. A volte un idea un po' più studiata.
RispondiEliminaCarina, comunque, la pagina
Referenze nel senso di lavori di altri, oppure fotografie, ma reinterpretati. Per esempio, se vuoi disegnare un volto, in modo reale, prendi una fotografia su internet, oppure di una persona che conosci, oppure il volto di un passante a caso, come "referente", nel senso che non te lo sei inventato da solo, e poi ci metti del tuo eventualmente ...
EliminaAlla prossima.
- Marina