Stasera ho voglia di stare a casa. Sarà per la pioggia che concilia il sonno, sarà che ho avuto una settimana piena di impegni e mi va di stare tranquilla.
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L'immagina è tratta dal web - ricerca Google |
Ne ho approfittato per continuare con la storia di Darla & Daniel.
Vi lascio allora alla lettura.
Notte e Buona Domenica!
- Capitolo 12 -
Darla viveva con suo padre e Zia
Harriet (sorella da parte di mamma). Erano gli unici sopravvissuti della loro
famiglia, che vantava ben dodici capostipiti. Erano ormai un nucleo famigliare
ristretto ma ben affiatato, soprattutto quando bisognava affrontare
delle difficoltà.
Tutti e tre si erano subito messi
all’opera non appena Darla aveva annunciato di essere entrata in possesso del
pugnale. Per ovviare al problema di trovare una casa adeguata dove riporlo, suo
padre aveva costruito una piccola casetta per uccellini da mettere sul punto più
alto dell’albero in giardino, quello che si affacciava alla finestra della
camera di Darla, in modo tale da poterlo tenere sott’occhio. In fondo doveva
rimanere lì solo altri due giorni prima di completare il processo
d’appartenenza.
Suo padre avrebbe messo la
casetta quello stesso pomeriggio, mentre Darla sarebbe andata a fare visita a tre case diverse per far credere a Samanta e le altre di essere alla ricerca di
un nuovo e sicuro nascondiglio per il pugnale.
Questo le avrebbe tenute occupate
forse per i restanti due giorni.
Alcuni sostenevano che lo spoglio
violento del pugnale al legittimo proprietario, avrebbe comportato la perdita
totale dei suoi poteri. Bisognava quindi entrarne in possesso nel
momento dell’abbandono, tenendo presente che l’energia del proprietario
rimaneva imbrigliata dentro al pugnale per altre sette ore dopo
il distacco.
In quel arco temporale viveva dell’energia accumulata e diventava invisibile all’occhio umano
se riposto nel luogo corretto. Non era facile impadronirsi di quel pugnale,
anche perché l’occultamento era solitamente ben studiato, e Darla sapeva il
fatto suo.
Prese la cartina sotto mano e
cominciò a segnare il percorso.
Le case non dovevano essere vicine,
altrimenti la ricerca si sarebbe conclusa troppo velocemente. Scelse tre case con
caratteristiche differenti le une dalle altre, per rendere la ricerca più
difficoltosa.
La prima casa che le era venuta
in mente era quella abbandonata sulla riva del fiume, ma decise di tenerla per
ultima. La palude circostante in tarda notte si animava di animali notturni
pericolosi, ed era meglio non sostare nei paraggi a lungo.
Decise pertanto di andare prima
nella casa dei Begum, abitata da persone notoriamente disordinate, che andavano
e venivano a tutte le ore. L’ideale per guadagnare tempo.
I Begum avevano due
figli maschi maggiorenni e quattro femmine, che gelosamente accudivano il
focolare. Non sarebbe stato facile introdursi in quella abitazione e
soprattutto passare inosservati con un finto pugnale addosso.
Non aveva notato se Samanta e le
sue inseparabili serpi la stavano seguendo, ma non vi era motivo per supporre
il contrario.
Erano già le diciassette quando
Darla raggiunse la prima tappa del suo percorso. In casa Begum c’erano due
delle quattro figlie femmine, e il primogenito maschio. Un particolare di non
poca rilevanza per la messa in scena che aveva organizzato. Non aveva senso
nascondere il pugnale in una casa dove non c’era un discendente maschio;
nessuno avrebbe pensato seriamente che potesse essere nascosto lì, perché non rispettava
le regole di appartenenza.
Con un’astuzia riuscì ad entrare
in casa Begum e vi si trattenne per un’ora circa. Uscendo si accorse della
presenza di Samanta accovacciata come un avvoltoio su un ramo in attesa di
poter consumare il pasto.
Il suo mimetismo non
funzionava con gli occhi da gatto di Darla, ma per non insospettirla finse di
preoccuparsi di essere stata scoperta ed assunse un’aria furtiva mentre si dirigeva alla seconda casa, sapendo di essere seguita da una del
gruppo.
.... to be continued ....
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La tua storia si inquadra nel genere young adult, mi pare di capire. E' così?
RispondiEliminaSì potremmo definirla così. Non amo molto classificare le cose, ma mi fido del tuo inquadramento. E' un genere che non pensavo neanche di saper raccontare! Pura improvvisazione, che prende vita di settimana in settimana, quindi non ho un quadro ancora ben chiaro di dove andrà a parare :D
EliminaGrazie di essere passato a leggere anche questo episodio.
Marina
Un viva all'improvvisazione, allora, che ci mantiene sempre giovani, almeno come scrittori ;-)
EliminaSì, e meno male :D
EliminaHo in testa un libro, ed un sacco di appunti da revisionare che farò a tempo ad invecchiare, quindi ben venga questo sploit ;)
Tu hai già pubblicato, non vale! (ah ah ah)
Marina
Ma che brava Marina.
RispondiEliminaScrivi molto bene. Adesso devo andate a leggere dalla prima puntata in poi.
Aspettiamo il seguito.
Un abbraccione
Maria
Grazie Marina, e spero troverai interessanti anche gli altri episodi.
EliminaBen approdata qui ;)
Un bacione
Marina