Ho tardato nella pubblicazione perché ho
impiegato un sacco di tempo nel vano tentativo di recuperare un disegno fatto qualche
anno fa. Era perfetto per questo episodio, ma non sono riuscita a trovarlo ☹
Nonostante tutto la storia continua, anche senza
disegni.
Buona lettura.
- Capitolo 17 -
A
mezzanotte spaccata il pugnale si trovava nelle mani di Darla, e nulla ora avrebbe
potuto interrompere il processo di appartenenza. Lo impugnò con la mano destra,
e tutto ebbe inizio. Un raggio di luce uscì dal manico e le si avvolse intorno
all’avambraccio come un serpente, giunto alla spalla si diramò in fili più
sottili sul collo e lungo la clavicola similmente ai rami di un albero. La luce
penetrò nel suo corpo, mettendo in evidenza per qualche secondo l’interno delle
sue membra prima di dissolversi. Un fiume di informazioni, antiche quanto la
terra, confluirono nel suo cervello. Era come avere una mitraglietta nella
testa. Avrebbe voluto fermarla ma era totalmente impotente. La sua volontà era
stata annullata, e riusciva a malapena a respirare.
“Oh
mio Dio” esclamò incredula. “Questo sì che è un corso accelerato sull’esistenza
umana!”
Il
sapere del mondo scorreva ora in lei.
Un
senso si esaurimento la pervase, e con occhi stanchi rivolse lo sguardo in
direzione di suo padre e Zia Harriet che avevano un’espressione indecifrabile.
“Che
c’è?”
“Darla
i tuoi occhi!” esclamò suo padre
“Cosa
hanno i miei occhi che non vanno?”
“Forse
è meglio che guardi tu stessa” esortò Zia Harriet porgendole uno specchietto.
L’occhio
destro era diventato di un color castano.
“Fantastico!
Ora mi tocca mettere le lenti a contatto colorate”. Lo disse con un tono di
disappunto, e un’ombra scura attraversò per un secondo l’occhio castano.
Immediatamente
dopo sentì un bruciore alla spalla e comparve una voglia rossa, simile ad un
glifo, come se la sua carne fosse stata marchiata da tanti piccoli spilli.
Pendevano
tutti dalle sue labbra, in attesa che rivelasse chissà quale verità.
“È
inutile che continuate a fissarmi come se da un momento all’altro potessi
volare”. Le loro aspettative la infastidivano.
“Insomma
dicci qualcosa!” esclamò esasperato suo padre.
“Sto
bene, sono solo più … più ….”
“Più
cosa Darla?” incalzò spazientita la zia.
“Più
suscettibile Zia!”
Improvvisamente
si sentì arrabbiata, e lanciò il pugnale contro il muro. La lama si incastonò
perfettamente tra due fessure di mattoni e scomparve.
“Ma
dove è finito?” mugugnò la zia.
“Non
mi interessa, devo andare a parlare con Daniel. Devo trovare il modo di
spiegargli tutto senza sembrare pazza!”.
“Darla
…”
“Non
ora papà. Avrò modo di scoprire come usare il pugnale più tardi, devo solo
rimanere viva per poterlo fare”.
“E
questo cosa significa Darla?” le domandò suo padre.
Parole
al vento poiché Darla era come evaporata nell’aria.
Suo
padre e Zia Harriet rimasero lì immobili, con le braccia aperte dallo stupore, ad
attendere una risposta che non sarebbe mai arrivata.
… To be continued …
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(Tutti i diritti riservati)
Sempre più intrigante!!! Alla prossima.....
RispondiEliminaSono contenta Verbena che lo leggi ancora :-D
EliminaA presto.
Marina
Quindi il pugnale le ha infuso tutto il sapere del mondo. Ora sta a lei usare queste informazioni bene. Soprattutto deve imparare a convivere con questo sapere.
RispondiEliminaBello Marina,complimenti!
Quindi il pugnale le ha infuso tutto il sapere del mondo. Ora sta a lei usare queste informazioni bene. Soprattutto deve imparare a convivere con questo sapere.
RispondiEliminaBello Marina,complimenti!
Quindi il pugnale le ha infuso tutto il sapere del mondo. Ora sta a lei usare queste informazioni bene. Soprattutto deve imparare a convivere con questo sapere.
RispondiEliminaBello Marina,complimenti!
Arrossisco Pat per i tuoi complimenti.
EliminaGrazie di cuore.
Marina
Bella questa parte! Inoltre abbiamo un dettaglio in comune: anche ai protagonisti della mia blog novel cambia un occhio in situazioni particolari. Nel mio caso però è il sinistro :-)
RispondiEliminaMa dai! E' uno di quegli episodi che mi sono persa :P
EliminaA Darla le ho fatto cambiare tante di quelle volte gli occhi, che è forse il caso di inventarmi qualcosa di nuovo e di diverso ;)
Sono contenta che è piaciuto questo capitolo!
Alla prossima
Marina