Pubblico il proseguo della storia di Darla & Daniel senza tante cerimonie.
Buona lettura
- Capitolo 9 -
Buona lettura
- Capitolo 9 -
Quando Darla giunse alla villa dei Barlington, Cal si stava leccando le zampe sul patio. Era ovvio che non sarebbe potuta entrare dalla porta
principale, e Cal le suggerì di arrampicarsi sull’albero dell’ala est dove c’era
una finestra semi-aperta.
“Accidenti che fortuna!” si trovò ad esclamare sollevata.
La sua agilità era nota a pochi perché non si era mai messa
in mostra, abituata com’era a stare in disparte.
Tuttavia, a forza di vedere come
un gatto, era diventata più audace, pur mantenendo alta la soglia di vigilanza e
prudenza.
La condivisione con Cal non faceva che rendere più forte la convinzione che la mente può superare ogni limite, a patto di saperla usare.
Entrata in villa, rimase
incantata e catturata dai disegni appesi alle pareti della camera di uno dei
fratelli di Daniel. Sembrava che la notte fosse calata in un istante. Il
soffitto era un vero e proprio planetario affrescato. I paesaggi lunari in
bianco e nero rivelavano un autentico talento,
per non parlare delle nebule dipinte sopra la testata del letto, che proiettavano in orbita. Chiunque avrebbe pensato di aver messo piede nell’universo anziché in una semplice camera da letto.
Quasi come in un sogno, faticò a mantenere la concentrazione
sul vero obiettivo: la soffitta.
La casa era arredata splendidamente, con un’atmosfera avvolgente e calorosa. Difficile non farsi
coinvolgere; tutto in quella casa aveva un non so che di straordinario.
“Vai in soffitta! Sbrigati Darla!” riecheggiò una voce nella
sua mente.
Si diresse all’ultimo piano, per
imboccare la scala della soffitta, grande quasi quanto il piano terreno della
casa. Era tutto pulito ed ordinato, e le cose dei precedenti
proprietari erano state tutte dismesse, senza eccezioni. Con un leggero nodo allo
stomaco, per paura di non trovare più quanto nascosto anni addietro, si diresse
all’estremità opposta della soffitta, verso il nascondiglio. I suoi occhi
scorrevano da un punto all’altro per memorizzare il più possibile la disposizione dei nuovi mobili. Difronte a lei vi era uno specchio a muro a grandezza uomo,
intarsiato nella cornice, con alcune incisioni che potevano risalire al XVIII
secolo.
Darla avrebbe voluto avere una macchina fotografica per
poterle decifrare con calma. Nel rimuoverlo dalla parete mise tutta l’attenzione
possibile per evitare che potesse anche solo incrinarsi. Sentì una fitta alla schiena
per lo sforzo.
Dietro, una parete dipinta male. Il cuore le batteva nel
petto, la paura si fece sentire per la prima volta nella sua vita.
Lo avevano già trovato?
... to be continued ...
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Sempre più misterioso. Darla troverà quello che cerca o troverà solo indizi nuovi?
RispondiEliminaDarla deve stare attenta a non farsi beccare con le mani nella marmellata cara Pat :D
EliminaVedremo. Spero di continuare a breve.
Un bacione!
Marina
Suspense... Un giorno faremo incontrare Darla e Luisa nell'una o l'altra di queste dimensioni parallele ;D
RispondiEliminaMai dire mai Ivano, esistono i portali spazio-tempo ;)
EliminaAlla prossima.
Marina
Mamma mia che tensione! Sono curiosa di conoscere come prosegue questo bellissimo racconto.
RispondiEliminaComplimenti, cara Marina. ♥
Grazie Verbena mi fa piacere che ti stia coinvolgendo :)
EliminaUn bacione!
Marina